Assolto Paolo Scaroni per la vicenda delle tangenti in Algeria. Il presidente del Milan non è stato ritenuto colpevole dai giudici milanesi.
MILANO – Si è conclusa con un nulla di fatto per Paolo Scaroni il processo per le presunti tangenti pagate all’ex ministro dell’Energia algerino in cambio di appalti per lo sfruttamento petrolifero. L’inchiesta ha visto l’attuale presidente del Milan e il suo braccio destro Antonio Vella essere assolti sia in primo grado che in appello.
La richiesta dei pm
I giudici di secondo grado non hanno accolto la richiesta da parte del p.m. di Milano di infliggere una pena di 6 anni e 4 mesi al numero uno di via Aldo Rossi e di 5 anni e 5 mesi all’altro manager dell’ENI.
Erano stati condannati, invece, gli altri imputati in primo grado: 4 anni e 9 mesi all’ex presidente e a.d. di Saipem Pietro Trali e l’ex direttore operativo di Saipem in Algeria Pietro Varone. 4 anni e un mese all’ex direttore finanziario di Saipem ed Eni Alessandro Bernini, 5 anni e 5 mesi a Farid Bedjaoui, 4 anni e un mese a Samyr Ouraied e Omar Habour. Una sentenza rivista in Appello con l’assoluzione.
Tangenti in Algeria, il sollievo di Scaroni: “Ho sempre avuto fiducia nei giudici”
L’inchiesta è nata dopo l’acquisizione dal 2007 al 2009 di sette contratti d’appalto in Algeria del valore di 8 miliardi di euro. Secondo quanto scoperto dalla Procura, dei soli guadagnati 198 milioni di euro sono stati girati a pubblici ufficiali algerini attraverso consulenze fittizie.
Le accuse da parte del pubblico ministero nei confronti di Scaroni sono state considerate infondate dai giudici che lo hanno assolto. Un sospiro di sollievo da parte dell’attuale numero uno del Milan: “Sono molto contento di questa decisione – riporta Repubblica – anche se ho sempre avuto fiducia nei giudici. La sentenza si pone in continuità con quella di non luogo a procedere del GUP di Milano che mi aveva già assolto“.
Di seguito il video con Paolo Scaroni che parla dell’Eni
fonte foto copertina https://www.facebook.com/MilanclubToscana/